Oltre al divertimento
Racchiudere lo Spazio Cartesiano in un Sorriso, un metodo inclusivo d’apprendimento.
*Questa ricerca, ancora aperta, è stata sospesa a causa dell'emergenza COVID-19.
Stefano Vuga e Eleonora Vuga.
Testo originale accettato e presentato in Poster Session MIT LINC 2019: S.Vuga, E.Vuga “Embedding the Cartesian Space Principles in a Smile, an Inclusive Learning Method for K12“
Valutazione originale d’accettazione (Originale in inglese)
REVIEW 1, paper 118, Overall evaluation:
–This work can provide useful/unique insight into specific learning obstacles and ways to address them.–
REVIEW 2, paper 118, Overall evaluation:
–This is a compelling illustration of a new tool that has been designed to introduce children to the Cartesian space in a playful, “Kid-friendly” way. The author describes the blocks and phases of the game, and reports promising early results. The paper would be strengthened by references to research literature on topics including children’s attitudes towards math, the use of manipulatives in elementary math, and the development of conceptual understanding.-
Immagine e crediti: MIT LINC Conference Facebook page.
Abstract
È ormai noto che le emozioni negative associate al non comprendere un argomento segnano nel bambino la memoria emotiva associata allo stesso.
Ci siamo interrogati su come trovare strumenti tangibili e inclusivi che aiutino a prevenire lo sviluppo di un’allergia patologica ad un concetto fondamentale come quello dello spazio cartesiano.
Non prendere confidenza con le tre coordinate di base e la definizione parametrica di un punto nello spazio in giovane età può condizionare la capacità del bambino e giovane adolescente di relazionarsi a tutte le sue applicazioni didattiche, segnando i successivi atteggiamenti verso tutti i suoi campi di applicazione teorica e pratica.
Metodi che risentono di un mancato approntamento al loro dropdown dalle aule universitarie e superiori alle quali erano originariamente destinati, per muoversi verso le classi delle scuole primarie di secondo e primo livello, o “K12”, come successo dalla fine del secolo scorso. Un approccio montessoriano difficilmente avrebbe ritenuto i metodi tradizionali di introduzione allo spazio cartesiano interamente adatti ad età pre-ginnasio. Il bambino per capire deve vedere, toccare, sperimentare e confrontarsi con gli altri bambini, utilizzando tutte le sue facoltà, soprattutto per comprendere concetti astratti.
Risulta pertanto essere un sistema non inclusivo di accesso alla comprensione di un argomento fondamentale come lo spazio cartesiano, funzionale ad una successiva comprensione estesa della geometria, della matematica, della rappresentazione di oggetti e concetti.
Lo scopo della ricerca è stato quello di ideare e testare un sistema di supporto che integrasse l’attuale approccio standard bidimensionale/solo visivo e garantisse un’esperienza sensoriale completa e coerente della definizione dello spazio cartesiano attraverso forme fisiche, materiali e modulari. Abbiamo cercato di creare un legame consistente tra il concetto e la sua rappresentazione reale. Questo sistema è estensibile a diverse età di sviluppo e background, è trasversale agli ambienti e ai contesti d’utilizzo (scuola/ famiglia) ed è accessibile e inclusivo per i bambini ipovedenti. Gli strumenti sviluppati forniscono al bambino un “early-bond”, un imprinting emozionale positivo con i principi fondamentali dello spazio cartesiano attraverso metodi come il gioco libero, la prova e l’errore, la sperimentazione e la condivisione delle emozioni mentre il bambino stesso si impegna in progetti anche collaborativi.
Tutti i diritti riservati Stefano Vuga & Eleonora Vuga
Documento integrale in inglese via: ResearchGate